Il vino in cucina: storia e proprietà

Il vino in cucina: storia e proprietàIl vino in cucina: storia e proprietà

L’origine della vinificazione è antica e incerta, tanto da essere avvolta dalla leggenda.

Già a partire da 4500 anni fa, nell’antico Egitto, si hanno testimonianze relative l’esistenza di diversi tipi di vino. Da qui la lavorazione del frutto della vite per ottenere il “nettare degli Dei” si diffuse presso altre popolazioni come Greci, Arabi e, in Italia, Sabini ed Etruschi.

Proprio in Italia il vino è la bevanda alcolica più consumata, al punto che in commercio se ne possono trovare centinaia di tipologie differenti (vini da tavola, IGT, DOC, DOCG…).

Quando si decide di consumare del vino è importante tenere presenti due aspetti: qualità e quantità.

Qualità del vino a tavola

“La vita è troppo breve per bere vini cattivi”
Wolfgang Goethe

Quando scegliamo il tipo di vino da portare a tavola è importante orientarsi su vini di buona qualità. Vini DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) sono sottoposti a specifiche regole di produzione fra cui un’analisi chimico-fisica e un esame organolettico che ne certifica l’aderenza al disciplinare di produzione.

Scegliendo vini di buona qualità eviteremo di assumere dosi eccessive di solfiti. Queste sostanze, presenti naturalmente nel vino in quantità basse, possono essere aggiunte in fase di fermentazione o successivamente, in quanto possiedono proprietà antimicrobiche e antiossidanti. Sono proprio i solfiti a causare, in soggetti sensibili, il famoso “cerchio alla testa” o rossore cutaneo (tipici fenomeni riscontrabili in chi ha alzato un po’ troppo il gomito).

La giusta quantità di vino a tavola

“Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino”
Eduardo Huges Galeano

L’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), tenendo conto degli studi scientifici pubblicati, ha elaborato le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana.

In questo documento, in accordo con quanto indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si considera in generale come adeguato un consumo di 2-3 unità alcoliche per l’uomo al giorno e di 1-2 per la donna. Un’unità alcolica corrisponde a un calice da 125ml di vino a media gradazione.

Attenendoci a queste raccomandazioni potremo sfruttare tutte le proprietà del vino senza avere effetti avversi sulla nostra salute.

Va anche considerato che il vino contiene zuccheri e proteine e ha un proprio valore calorico. Un consumo eccessivo può quindi portare a un aumento di peso.

Il resveratrolo

Tanto si è parlato di questa sostanza contenuta soprattutto nel vino rosso. Le proprietà conferite al resveratrolo sono molteplici:

  • rallenta i processi di invecchiamento cutaneo mantenendo l’elasticità della pelle;
  • contrasta l’osteoporosi (utile per le donne in menopausa);
  • ha azione antiossidante;
  • ha azione antinfiammatoria antitumorale.

Ciò su cui bisogna porre attenzione è che questa sostanza per poter esercitare un’azione preventiva efficace dovrebbe essere assunta in quantità di circa 250mg/die. Mediamente in un litro di vino ne sono contenuti circa 5mg.

Appare evidente come per raggiungere una quantità utile sarebbe necessario bere litri e litri di vino (potremmo dire addio al nostro fegato!!).

Ciò che rende realmente benefico il vino è tutto l’insieme delle sostanze in esso contenute. Fra queste:

  • I tannini (proteggono le membrane cellulari dall’azione dei radicali liberi; aumentano i livelli di serotonina a livello cerebrale con effetto antidepressivo;…)
  • Minerali quali calcio, ferro, rame, zinco, magnesio, fosforo e potassio
  • Vitamine A, B-1-2-3-4-6, K, J, beta-carotene e luteina
  • L’acido tartarico (ha proprietà antitumorali nello specifico contro il tumore alla prostata

È quindi l’azione in concerto di tutte le sue componenti la responsabile degli effetti benefici del vino.


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