Quest’oggi ho deciso di non parlare di un alimento ma di concedermi e concedervi un momento di dolcezza.
Con l’arrivo del freschino accendere il forno è sempre più piacevole, se poi lo si fa per cucinare qualcosa di buono ancora meglio! In particolare, mi sono resa conto che ciò che mi ritrovo a cucinare quando voglio coccolarmi è sempre più spesso una crostata!
Questo dolce è uno dei più tipici e caratteristici della cucina italiana, chi non ha mai preparato o almeno assaggiato una fetta di crostata?
DA DOVE VIENE LA CROSTATA
Trattasi di un dolce composto da una base di pasta frolla, guarnito mille modi diversi: dalla crema pasticcera, alla frutta, alla marmellata, fino alle versioni più elaborate di alta pasticceria.
Definire l’origine non è facile, tanto che esiste una leggenda che narra che la crostata sia nata come offerta alla sirena Partenope che abitava il golfo di Napoli.
Ufficialmente la sua ricetta è stata codificata nel quattordicesimo secolo da Taillvent, cuoco francese al servizio della corte reale. Egli è l’autore di uno dei più importanti libri di cucina, “Le Viandier”, in cui, fra le diverse ricette scritte in rima, compare proprio quella della crostata.
MILLE E UNA… CROSTATA
Come dicevamo, la preparazione base di questo dolce è la pasta frolla la cui ricetta classica comprende farina, burro, uova e zucchero, decisamente non leggera ma, se fatta in casa, qualche volta ce la si può concedere senza rimorsi.
Negli anni però la creatività dei pasticceri ha sviluppato versioni sempre più particolari sia per il gusto che per gli ingredienti utilizzati.
Dalla pasta folla al cioccolato, realizzata con l’aggiunta di cacao nell’impasto, a quella senza burro, adatta a chi fosse intollerante per esempio al lattosio, a quelle realizzate con farine alternative (integrali, di farro, con farina di mandorle, castagne, …) fino alla pasta frolla vegan che, seguendo le ultime mode in fatto di food, propone questa ricetta senza burro e senza uova!
CROSTATA E LINEA
Veniamo quindi al lato amaro di questo dolce, ammesso che ci sia!
Una bella fetta di crostata apporta all’incirca 200kcal, che per la maggior parte provengono dalla base in pasta frolla.
Al di là delle calorie però, questa fetta di torta è ricca in grassi di origine animale e zuccheri semplici.
Apportando qualche modifica alla ricetta classica si può però migliorare il profilo nutrizionale di questo dolce.
Come? Sostituendo la farina 00 con quelle integrali o con farine alternative come quella di farro, sempre integrale. L’aggiunta di fibre andrà a diminuirne il picco glicemico.
A tal proposito, altra modifica che si può attuare, è utilizzare uno zucchero di canna integrale o grezzo.
Per la farcitura? Se vogliamo stare attenti alla linea e limitare la quantità di zuccheri semplici dobbiamo rinunciare a creme elaborate e marmellate industriali per far posto invece a frutta sia fresca che cotta o a una marmellata senza zuccheri aggiunti.
In questo modo non si andranno ad alterare le calorie del dolce, ma migliorerà la qualità di ciò che mangiate.
Dulcis in fundo… la mia proposta: crostata alle pere!